Rifrattometro

Nome

Rifrattometro.

Descrizione

Il rifrattometro è uno strumento ottico utilizzato per rilevare quantitativamente la presenza di soluti in una soluzione: nel nostro caso, la quantità di sali disciolti nell’acqua in cui vengono stabulati i crostacei vivi. Il suo funzionamento è basato sul diverso grado di rifrazione della luce attraverso la soluzione a seconda della quantità di sali disciolti: mediante lo strumento è quindi possibile associare gradi diversi di rifrazione della luce, visibili nello strumento come spostamenti della linea di separazione tra l’area chiara e l’area scura, ad una scala di valori visibile nell’oculare.

Quantità e packaging

Ciascun singolo rifrattometro è riposto nella propria custodia plastica, imbottita di spugna morbida.

Modalità d’impiego

La scala presente nel rifrattometro si riferisce alla salinità espressa come valore per mille, riferendosi quindi alla frazione in grammi di sali disciolti in mille grammi di acqua: tale scala è equivalente alla densità dell’acqua marina, che in media si aggira intorno al 35‰ a seconda dell’area geografica; nel Mediterraneo ad esempio, dove la circolazione delle acque è minore essendo un mare chiuso, il valore medio si aggira su 37‰, ovvero una frazione di 37 grammi di sali disciolti in mille grammi di acqua, 37 g/kg.

I crostacei solitamente stabulati vivono bene in un range di salinità medio compreso tra 1024 e 1028, distinguendo per praticità due regimi associati alla temperatura dell’acqua in base alla specie:

1) regime “acqua fredda”: range di temperatura 4-6°C, range di densità 1024-1026, utilizzato per astici americani (americani inteso come specie Homarus americanus e non come distinzione merceologica), king crab, scampi, snow crab;

2) regime “acqua calda”: range di temperatura 8-15°C, range di densità 1027-1029, utilizzato per aragoste (eccetto specie tropicali, che necessitano di temperature più elevate), cigale, astici europei, granseole, granciporri.

Una volta acquistato il nuovo rifrattometro, è necessario calibrarlo per poterlo utilizzare. In genere è già presente tutto il necessario nella confezione: una fiala di soluzione apposita con relativo contagocce e un piccolo cacciavite necessario per ruotare la vite della calibrazione. Assicurandosi che il prisma (la sezione trasparente anteriore su cui si deposita il campione di liquido da saggiare) e il coperchio siano ben puliti, depositare alcune gocce della soluzione sul prisma pulito, chiudere con attenzione il coperchio facendo sì che non rimangano bolle d’aria all’interno e puntare quindi lo strumento verso una fonte luminosa sufficientemente forte (o anche verso il sole). Accostando l’obiettivo all’occhio, è necessario ruotare la ghiera della messa a fuoco per rendere la scala ben nitida e leggibile. Controllare quindi il punto in cui avviene la separazione tra area scura e chiara: mediante il cacciavite, ruotare la vite fino a quando tale linea di separazione coincida esattamente con lo zero.

In caso non sia presente la fiala di soluzione, utilizzare acqua distillata seguendo lo stesso metodo. È molto importante, affinché la misurazione risulti corretta, che il liquido con cui viene attuata la calibrazione e il rifrattometro stesso abbiano la stessa temperatura (dato il range della calibrazione automatica della temperatura di questo modello compreso tra 10°C e 30°C, preferibilmente sotto i 20°C).

Modalità di conservazione

Dopo l’utilizzo, asciugare delicatamente tutto lo strumento con carta assorbente morbida e riporlo nella custodia chiusa, al riparo da urti.
Rifrattometro

Aggiornamento

REV. n° 1 del 08/01/2024.